Era nata a Pianiga (Venezia, diocesi di Padova), il 10 aprile 1927 ed era entrata nella famiglia elisabettina nel 1945.

Dopo la professione - 1948 – fu subito impegnata a vivere la missione elisabettina in campo educativo, prima come insegnante di doposcuola (asilo San Carlo-Padova, Sois-Belluno, Saletto di Vigodarzere), poi di scuola materna e dedita anche alle varie attività pastorali nelle parrocchie che l’hanno vista attiva animatrice: fu a Taggì di Sotto (Padova), a Stevenà di Caneva (Pordenone), al “Samà”-Catanzaro, più volte a Prozzolo (Venezia), a Pignone (La Spezia), a Casella d’Asolo (Treviso), a Vallenocello-Pordenone, a Fietta di Paderno del Grappa (Treviso), da pendolare dalla comunità Mater Ecclesiae, a Cavarzano-Belluno, Scaltenigo (Venezia).

Concluso il servizio come insegnante, e più volte direttrice e superiora in diverse comunità, dal 1990 impegnò le sue energie in campo pastorale a Campocroce (Venezia) dalla comunità di Caselle di Santa Maria di Sala e a Caneva di Sacile (Pordenone). Dal 2007 il tempo del riposo offrendo un suo contributo alla vita della comunità “Bettini” a Ponte di Brenta e a Pordenone nella comunità “Santa Maria degli Angeli”.

Nel 2014, dopo la chiusura della comunità, passò in Casa Madre nella comunità “San Francesco”. La malattia la colse dopo poco più di un anno per cui nel 2016 si rese necessario il trasferimento nell’infermeria “Regina Apostolorum” a Taggì di Sotto.

Il tempo della malattia fu tempo prezioso di offerta e di preparazione all’incontro con il Signore, avvenuto oggi nel cuore della giornata del 18 gennaio, giorno in cui inizia la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, una coincidenza significativa.

Siamo grate a suor Laudimilla per le energie donate alla Chiesa e alla Famiglia elisabettina con passione apostolica e cuore grande. Il Signore la accolga tra le sue braccia paterne.

E grazie alle consorelle e al personale sanitario per la cura dimostrata nei suoi confronti.